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Comitato Interregionale Dei Consigli Notarili Delle Tre Venezie - Orientamenti Diritto Internazionale Privato
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PROCURE DA E PER L’ESTERO
Utilizzabilità di atti provenienti dall'estero nel nostro ordinamento
L'utilizzabilità in Italia di atti provenienti dall'estero è prevista in numerose norme: può così affermarsi sussistere nel nostro ordinamento il principio del "riconoscimento" degli atti provenienti dall'estero. Ciò risulta ad iniziare dall'art. 106, n. 4, l. not. (legge 16 febbraio 1913, n. 89), che dispone che "nell'archivio notarile distrettuale sono depositati e conservati: ... 4) gli originali e le copie degli atti pubblici rogati e delle scritture private autenticate in Stato estero prima di farne uso nel territorio dello Stato italiano, sempre che non siano già depositate presso un notaio esercente in Italia". Si possono poi richiamare (tra gli altri):
- gli artt. 2657, ultimo co., e 2837 c.c. (necessità della legalizzazione per gli atti esteri per procedere alla trascrizione e all'iscrizione); disposizione analoga è dettata dall'art. 32, secondo co., legge tavolare (r.d. 28 marzo 1929, n. 499);
- l'art. 68 della legge 31 maggio 1995, n. 218 ("Riforma del sistema italiano di diritto internazionale privato"), in relazione all'attuazione ed esecuzione di atti pubblici ricevuti all'estero.
Tuttavia, in generale, affinché un atto estero possa sostituirsi ad un nostro atto pubblico ovvero ad una nostra scrittura privata autenticata non basta che esso ne porti il nomen, ma occorre che sia sostanzialmente tale secondo la nozione intesa dal nostro ordinamento, poiché altrimenti le esigenze di certezza e garanzia dei diritti e di tutela degli interessi che con tali forme documentali si perseguono ne risulterebbero vanificate. È questo un principio che la dottrina che si è occupata del tema definisce come necessità di "equivalenza" (ancor meglio: "equivalenza funzionale") fra l'atto proveniente dall'estero e l'atto italiano.
L'equivalenza sarà sempre necessaria quando in base alle norme di conflitto diritto privato internazionale sia richiesta anche per gli atti formati all'estero la medesima forma come per gli atti interni (come avviene ad esempio in tema di immobili nonché di società e relativo accesso ai pubblici registri).

Cenni bibliografici
Sulla generale utilizzabilità di atti esteri e la necessità di equivalenza:
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